2011/08/18

i married a boxer to keep me from fighting...





sembra quasi un dialogo. due anime con la stessa ambizione di capire. da una parte aëla labbé, che arrangia i personaggi davanti alla sua lente come i pezzi sulla scacchiera. racconta le loro storie, le loro relazioni.
dall'altra parte la musica di kristin hersh sembra volerle rispondere. aspira alla stessa chiarezza, alla stessa franchezza. analizza quello che ha davanti a se e lo riduce ai suoi elementi piú basali. melodie di chitarra e di canto di una freddezza impenetrabile, un ritmo che a volte sembra spiazzato, isolato. con cura tutte le traccie sono presentate una vicino all'altra come se non avesse nessuna importanza se il risultato complessivo potesse ancora essere considerato 'bello'. le sembra bastare che sia vero.


fast hört man zwei seelen zueinander sprechen. jene von aëla labbé, die diese bilder arrangiert hat - menschen, aufgestellt wie die figuren auf einem schachbrett. ihre beziehung zueinander im mittelpunkt, ihre geschichte, ihr begehren und ihr ernst.
und jene von kristin hersh. ihre musik strebt nach derselben klarheit. will das, was ist, auf seine grundlegendsten elemente reduzieren, um zu verstehen. melodien von einer seltsamen kühle. die gitarrenlinie und und jene der stimme, der stockende rhythmus, alles mit sorgfalt nebeneinandergelegt wie die wollfäden eines pullovers, den man täglich getragen hat, jetzt aber auflöst, faden für faden, um zu sehen, wie er gemacht ist. fast so als ob es keine bedeutung hätte, ob das, was sie findet und vor sich ausbreitet, noch 'schön' ist. solange es nur wahr ist.




kristin hersh - hips and makers (1994)

kristin hersh - your ghost (1994)



images: aëla labbé

4 Kommentare:

  1. sehr schöen das mim pullover ... überhaupt ... immer wieder ... alter poet

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  2. jetzt schreib i no was weil "1 KOMMENTARE!!!" geht gar nicht. Die Leut auf die Bilder sin mir zu schön, schaut eher nach soap - werbung aus ...

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  3. ach, hattaschs lai bo "1 kommentare!!!" belossn...
    haha!!
    na, freimi, eppas zu lesn vo dir und dass dr eppas gfollt...
    und mir kimmp aa fiir: bo di meischtn fotos, dia mr begegnen im netz, verwechsln di mocher di scheanheit von der obgebildetn person (verräterischerweise meischtns a frau, oder iberhaup lai a (frauen)körper) mit dr scheanheit vom bild... sell bring et viel, et?

    wear fleißig weiterpostn...

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  4. Si incontrano e i loro sguardi si incrociano.
    Per caso o per destino. Ed è un istante, uno solo, nel quale guardarsi è qualcosa di più, è riconosersi.
    Allora è meraviglia, questo stupore dove ogni cosa complessa diviene naturale e semplice.
    Poi ci si allontana, ed è il vuoto, lo smarrimento di due anime che cercano inconsciamente di ritrovare quella certezzanella quale sono esistite davvero e sono divenute vere. Ed inizia la lotta: con se stessi e col quotidiano, che confonde e trascina via e mette in dubbio le proprie emozioni. Ci si aggrappa, per paura, per capire. Forse non si può capire. Era solo immaginario? Eppure... lo hanno toccato, percepito. E ricercano e rivogliono.
    Intanto il tempo assopisce, confonde.
    E l'oceano grande li sbatte, -naugraghi- su scogli sconosciuti e lontani.
    Talvolta ci si ritrova, in quegli abbracci timorosi, istintivi, elementari... di due corpi che resistono alle onde che li sbalzano via... Per vincere l'oblio che li trascina negli abissi. Perenne fatica, inevitabile perchè sia vera: la vita oltre l'orizzonte presente.
    Bellezza che ci scalda, nel ricordo, i cuori gelati d'inverno.

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